Giulia Della Ciana, intervista all’autrice di Butterfly Effect

Abbiamo avuto il piacere di conoscere Giulia Della Ciana, aka Myu, durante il Comicon. Questa esclusiva intervista è quanto è scaturito dalle nostre conversazioni!

Nel corso di una delle giornate del Comicon 2022 abbiamo avuto il piacere di conoscere Giulia Della Ciana, in arte Myu, autrice di “Butterfly Effect”. Il nostro incontro si è trovato ad essere pressoché casuale – perché a Nerd’s Bay siamo spontanei – ma è stato comunque un piacere poterla conoscere e scambiare due chiacchiere con lei.

Partiamo però dalle prime domande, chi è Giulia Della Ciana?

Giulia Della Ciana nasce a Roma il 29 aprile 1993. Essendo appassionata fin da piccola di disegno manga, ha deciso di studiare per farlo diventare la sua professione. Ha iniziato ad avvicinarsi al disegno manga come autodidatta alla tenera età di 10/11 anni e dopo aver scelto l’indirizzo figurativo al liceo artistico, nel 2011 ha voluto approfondire i suoi studi frequentando la scuola italiana di manga chiamata “Manga Campus”, dove ha affinato le tecniche imparando ad usare gli strumenti professionali del manga. Tra i suoi manga più importanti il primo fu il webmanga Lovely Myu (2008), pubblicato su un forum dedicato proprio ad esso e concluso nel 2011.

Subito dopo fu il turno di Cursed Moon (storia in collaborazione con Claudia Grillea) pubblicato invece su carta, in una fanzine (rivista manga auto-prodotta dagli stessi autori) di nome “Hyoutan” e fermato in corso d’opera per iniziare la pubblicazione editoriale di Butterfly Effect, al quale si sta dedicando dal 2014 a tempo pieno e che ormai è quasi in conclusione. Pubblicato online a partire dal 19 Marzo 2014 per la collana Mangasenpai in formato e-book, è stato poi pubblicato in cartaceo nel novembre del 2014 in occasione del Lucccacomics, ed è la sua vera opera prima.

Qual è la trama di Butterfly Effect?

Ania è una ragazza schiva e disillusa, dai lunghi e soffici capelli color prugna. Nonostante sia stata spesso vittima di bullismo, Ania cela ancora un carattere indomito e battagliero. Da sempre amante del disegno, ripudia l’amicizia per rintanarsi nel suo mondo. Ma la vita continua e non tutto ciò che succede può stare in un foglio di carta… Glielo farà capire Stephanie Grandi, una ragazza che mostra un carattere esuberante, insubordinato e che, al contrario di Ania, è molto popolare a scuola.

Lei porterà un po’ di aria nuova nella sua vita, aiutandola a fidarsi di nuovo del prossimo.Tra le due scatta qualcosa, una scintilla, come un piccolo battito d’ali di farfalla che inizia ad “alzare la polvere” nella loro vita e a sollevare ciò che c’è sotto, facendole uscire pian piano dal bozzolo e unendole sempre di più in un legame unico che racconta una storia di amicizia molto moderna ma anche, forse, una segreta passione.

Ma ora, arriviamo al dunque. Qui di seguito, le risposte di Giulia Della Ciana!

Si può dire che – ormai – Butterfly Effect sia la tua opera cardine. Come è nata l’idea? Quali le ispirazioni? Cosa volevi suscitare nel lettore?

«Butterfly Effect è ispirato a grandi linee ad un periodo molto travagliato della mia vita. Sicuramente un periodo di profonda crescita, ma di altrettanto sconforto, che però mi ha insegnato a non pormi mai dei limiti mentali su qualcosa, perché altrimenti rischio di privarmi di esperienze davvero importanti. Ho capito che la vita è così imprevedibile che prima o poi accadrà qualcosa che mi farà cambiare totalmente idea o che magari concretizzerà in modo ancora più completo quella che avevo prima, l’importante è trarre sempre insegnamento da ogni esperienza, anche quella più dolorosa.

La caratteristica principiale di Butterfly Effect è che niente è come appare e lo si evince facilmente sia dalla struttura della storia (che parte molto tranquilla e poi diventa un uragano di casini), ma anche dal fatto che ogni personaggio inizialmente sembra in un modo e in seguito svela quel lato nascosto, positivo o negativo, che nessuno si sarebbe aspettato

Il tuo è un percorso – quello pre-pubblicazione – degno di lode. Quante difficoltà hai incontrato e cosa consigli a chi vuole intraprendere il tuo stesso percorso?

«Adesso sicuramente ci sono molte più possibilità rispetto a quelle che ho avuto io, quando ancora fare manga in Italia era una lontana utopia e spero vivamente che i ragazzi le sfruttino al meglio. Per esempio 15 anni fa non c’erano le scuole solide e all’avanguardia di oggi e soprattutto non erano molto accessibili (anche online) come adesso, perciò spero vivamente che questi ragazzi, che vogliono intraprendere questa carriera, investano nello studio e nella pratica costante, per riuscirci.

Fare manga non è solo saper disegnare e/o saper scrivere; per montare insieme storia e disegni sulle pagine, si devono conoscere tantissime tecniche registiche orientali, che di sicuro non si possono improvvisare o studiare come autodidatti ed io purtroppo ne so qualcosa. Vedo tanti ragazzi che sottovalutano la sceneggiatura, dando la precedenza al disegno e ammetto che quando ero giovine ed ignorante l’ho fatto anche io, ma adesso che so quanto è stata dura arrabbattarmi per cercare informazioni utili in giro in questi anni, fino a costruirmi pezzo per pezzo una figura professionale solida e consapevole di come si svolge questo lavoro, tornerei indietro mille volte, mi metterei da parte i soldi che servono e studierei SUBITO sceneggiatura orientale.


E specifico sempre “orientale” perchè ci sono delle enormi differenze con quella del fumetto occidentale, che invece avevo studicchiato come autodidatta, portandomi però diverse lacune negli anni, colmate solo grazie ad uno studio più serio e mirato, con insegnanti competenti, specializzati in tecniche di fumetto orientale (comunemente dette “tecniche manga”).
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Parliamo di Giulia, cosa le piace fare nel tempo libero?

«Ora come ora non ho idea di cosa sia il tempo libero! Quando posso esco con gli amici o li invito a casa, perché stando sempre rinchiusa a lavorare al manga o ad aggiornare i canali social, il contatto con le persone è una cosa che mi manca molto. Una volta cantavo e mi registravo, ma sono anni che non lo faccio più, così come leggere manga (molto male, nel mio caso, non sono aggiornata!) o disegnare per puro diletto.

Quando lavoro al mio manga però riesco a “leggere” tramite gli audiolibri, che è sempre meglio di niente, e da quando vivo da sola riesco persino a recuperare qualche anime, film o serie tv a pranzo e cena, insieme al mio ragazzo.»

Leggi? Se sì, quali sono le tue opere preferite? Quelle che consiglieresti perennemente, ecco

«Come ho detto è un po’ che non mi aggiorno, però tra i manga che amo di più ci sono sicuramente “Fullmetal alchemist” e “A silent voice”, menzione speciale anche per “Karin (chibi vampire)” che probabilmente conosco solo io. Tra i miei libri preferiti invece ci sono le saghe di “Harry Potter”, “Il conte di Montecristo”, “Artemis Fowl”, “Spirit Animals” e “I pilastri della terra”. In generale tutte letture che danno molto spazio allo sviluppo psicologico dei personaggi

Intervista a Giulia Della Ciana

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