
Fra Tenebra e abisso: La Megera – Dario Leccacorvi
Eccoci arrivati al secondo volume tra quelli inviati da Aristea. Questo volume è il secondo della trilogia di “Fra Tenebra e abisso” e si trova ad esser quello più grosso tra i tre sia per numero di pagine che per contenuti. O almeno, per ora.
Potrete trovare, se ve la siete persa, la recensione de “Il Marchio” cliccando sul link che troverete passando il mouse su questo collegamento.
Inutile dire, come anche stavolta, Aristea sia riuscita a sorprendermi con l’intricata trama di questo libro. Figuratevi che per quanto ero perso nel giocare non mi sono neppure accorto che mi fosse caduto un loro biglietto da visita, posto precedentemente tra le pagine, in tasca.

La Megera – L’avventura continua
Vi ricorderete di sicuro, se avete letto il precedente articolo, di Maximus Paiori. Bene, il nostro valoroso quanto stupido eroe, forgiato dal fuoco di mille camminate, è riuscito ancora a rimanere vivo. Stavolta, però, poco ci manca che la polizia se lo prenda con sé.
L’avventura del nostro combattente, meno stupido di un No Vax ma comunque un cretino, ha avuto uno svolgersi ben più… trash stavolta.
Si può dire che Maximus, a questo punto, possa esser alla pari del Detective Conan o la Signora in Giallo, dato che ovunque vada si ritrova perennemente a causare disagi con la sua sola presenza. La Megera ne è la più totale prova, ma andiamo a vedere nel dettaglio che ha fatto ‘sto scalmanato.
Tra gli highlights di questa mia run nel secondo volume abbiamo:
- Quasi combattuto con un diamine di vecchio impossessato, perché qui stavolta la stupidata dell’ammazzare non l’abbiamo fatta. Qua ci teniamo ai nostri anziani!
- Minacce, effrazione e furto ai danni di un debole anziano. Cosa? Ho poco fa detto che ci teniamo ai nostri anziani? Rassegnatevi, le cose cambiano rapidamente e non possiamo mica perderci i soldi della ricompensa!
- Quasi soggiogato da un feticcio, perché sto dannato oltre al furto deve pure farsi possedere da un demone. L’abbiamo scampata bella;
- Un tenero pasto nella casa di una famigliola tanto gentile che, però, si ritrova ad avere una figlia praticamente paralizzata. Manco a farlo di proposito, attacco di un gruppo di Sajagin;
- Sterminio di massa ai danni dei Sajagin;
- Rifiutato aiuto di continuo;
- Ucciso un dannato essere in perizoma, santoddio che schifo, e provato a rubare quel che aveva addosso. Indovinate? Si, aveva solo il dannato e lercio perizoma;
- Quasi morto attraversando un fiume in piena. Santoddio, Maximus, capisco la stupidità ma così si esagera;
- Scampato alla morte svariate volte;
- Aver finito la partita senza avermi fatto venire il tic nervoso, perché Maximus è un cretino, e ancora una volta riuscendo ad uscirne perennemente vivo senza sapere come.
La Megera – Voto
L’esperienza di gioco è stata, nuovamente, sensazionale. Nonostante le ore perse a girare intorno, cosa che mi ha disturbato e non poco, sono riuscito comunque a farmi grasse risate e a divertirmi davanti a situazioni al limite dell’inverosimile. Ancora stento a capire perché Maximus sia una calamita per il trash, dato che quel dannato mostro in perizoma mi ha aggredito mentre cercavo di dannatamente dormire. Oltre il danno, pure la beffa: niente drop. E’ come quando in un MMO/GDR uccidi il mostro più grande e ti droppa la peggio roba o non ti droppa nulla. Sofferente e disadattato.

Per il voto, continuo sulla stessa linea della scorsa volta. Cinque stelle su cinque, meritate per coerenza narrativa e esperienza di gioco ad altissimi livelli. Le mie aspettative erano altissime e sono state rispettate, sperando che anche con il terzo volume io riesca a vivere un’esperienza simile a quest’ultima avuta. Dare anche solo mezza stella in meno all’ultimo capitolo della trilogia mi disturberebbe e non poco.
Qui di seguito vi lascio, come sempre, il link per acquistare Il Marchio di Dario Leccacorvi dal sito di Aristea, che ringrazio per questa seconda meravigliosa esperienza di gioco.

La Megera di Dario Leccacorvi
€16,00 (Cartaceo)
Vi consiglierei di comprarli, fidatevi. I 28 euro spesi per entrambi sono estremamente degni di finire nelle tasche di Aristea.
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