Elysium: una realtà futuristica ma d’attualità

Elysium, la pellicola che vede Matt Damon come protagonista e Jodie Foster antagonista, che descrive una classica realtà ambientata in un futuro distopico, ma che possiamo perfettamente applicare ai giorni nostri.

Ultimamente sono in vena di conoscere prodotti che possano in qualche modo rappresentare l’attualità e mi permettano di fantasticare sul futuro della nostra Terra e di tutta la popolazione terrestre, qualcosa che mi permetta di riflettere sulle condizioni del politiche e sociali del pianeta, che possano insegnare ed educare e magari preparare o spronare perché, alla fine, non si sa mai. Quindi andiamo ad analizzare il film di oggi.

Elysium

Elysium è un film drammatico, d’azione e di fantascienza uscito nell’anno 2013, scritto e ideato dal regista e sceneggiatore Neill Blomkamp. A primo acchito, la pellicola può sembrare un banale film d’immaginazione già visto e trattato. L’ambientazione apocalittica collocata nel 2154 su una Terra devastata da povertà, sporcizia, desolazione e disperazione in contrasto con una società esclusiva per i più ricchi che si rifugiano lontani da quella che considerano feccia, sembra quella del generale pensiero pessimista di quello che ci aspetta nei decenni a venire.

La trama di questo prodotto cinematografico, però, per quanto può sembrare ovvia e scontata, permette un dualismo non indifferente molto marcato. Infatti, possiamo perfettamente scorgere una società costruita su una base molto solida che conosciamo tutti, chi più chi meno. In effetti, sembra una rappresentazione sul grande schermo di una favela sudamericana messa in termini ipertecnologici collocata sulla Terra, di fatti parlano anche in spagnolo, in contrapposizione con quella che sembra un’America, con tanto di sogno americano, l’Elysium, una stazione nello spazio a cui possono accedere solo i privilegiati sulla quale le lingue utilizzate sono quelle della cultura, dell’eleganza, come il francese.

Sostanzialmente parla di un operaio, Max Da Costa che, dopo aver avuto dei problemi con la legge e con i poliziotti robot, che hanno lo scopo di far rispettare la legge e controllare la criminalità con freddezza e violenza, eseguendo degli ordini programmati ben precisi senza potersi sottrarre o ascoltare gli umani che hanno davanti, e in seguito alla scoperta di una malattia della figlia di una donna per la quale prova un amore platonico, curabile solo con uno specifico macchinario, e soprattutto in seguito ad un incidente nella fabbrica dove lavora, appartenente all’Elysium, decide di tentare il tutto per tutto e raggiungere la stazione in cerca di giustizia e vendetta.

La stazione è organizzata secondo una politica estremista, razzista, soprattutto classista e dittatoriale attuata dal Ministero della Difesa che vede a capo il ministro autoritario Jessica Delacourt, che ricorda molto la politica anti-migratoria dell’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, oppure, senza andare troppo lontano, quella dei politici italiani Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Delacourt, per mantenere la sua carica, si serve dell’aiuto del potente John Carlyle e per mantenere puro l’ambiente di Elysium usa un mercenario che vive, però, sulla Terra, Kruger, personaggio molto particolare per niente scontato che riserva parecchie sorprese e plot twist alla trama.

A livello tecnico, a proposito dei personaggi c’è da dire che la caratterizzazione di questi, per quanto sia semplice, concisa e breve, riesce a dare comunque un grande impatto, anche se non è sviluppata nei minimi dettagli.

Questo anche grazie alla recitazione di attori conosciuti come Matt Damon, un eroe moderno e ribelle, che fa un po’ pensare a Terminator per la sua grande forza, Jodie Foster che vediamo nei panni di un’insopportabile privilegiata dai pensieri dittatoriali ed egoisti o William Fitchtner che probabilmente tutti conosciamo soprattutto per il suo simpatico ruolo nella serie tv Mom e che ora vediamo nei panni di un ricco arrogante. Inoltre, anche la recitazione degli attori meno conosciuti e di personaggi del tutto secondari riesce a colpire positivamente il pubblico.

Purtroppo a livello visivo solo scenografia e fotografia riescono al meglio ad esprimere l’ambientazione e la trama. I colori vanno a creare una perfetta divisione tra l’Elysium e la Terra.

In effetti, sulle immagini girate per il primo set troviamo una luce candida, chiara, prevalenza di colori freddi e del bianco, sulla Terra invece vediamo una prevalenza di colori caldi, arancione, giallo, rosso e una non indifferente saturazione. Per quanto riguarda la regia, si tratta di un punto debole dell’intero film: risulta frettolosa, poco precisa, i movimenti di camera il più delle volte sono tremolanti e danno visivamente fastidio, unita poi ad un montaggio che punta ad accentuare l’azione e i combattimenti delle scene determina una scarsa riuscita del settore.

Per concludere: Elysium è un film distopico che può sembrare banale e ormai visto e rivisto, già conosciuto, con le stesse denunce sociali di qualsiasi prodotto cyberpunk. Sicuramente a livello tecnico c’è una netta distinzione tra produzione ed interpretazione, la prima non rispecchia per niente la seconda e rende l’intera pellicola solo da intrattenimento.

Eppure, è uno di quei film che ha una trama che riesce a far riflettere lo spettatore non solo su una situazione d’attualità che magari in un certo senso vive in prima persona, ma una circostanza che può diventare un futuro reale, anche in accordo alle previsioni scientifiche sulle risorse del nostro pianeta, risulta dunque anche una sorta di esortazione del pubblico a reagire, ribellarsi, ad una società che, di base, non ci sta poi garantendo un futuro solido e sicuro, nonostante predichi spesso all’evoluzione, una società che effettivamente manovra un popolo ignaro di esser manipolato e che cade in una trappola che costerà carissima negli anni a venire.


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