ELIZABETH JANE HOWARD – LA RAGAZZA GIUSTA

Elizabeth Jane Howard, impressioni da una neofita

Anche se, sono consapevole, sia difficile credere che ne esistano ancora sono una neofita di Elizabeth Jane Howard e La ragazza giusta, finora inedito in Italia e uscito per Fazi Editore l’11 novembre 2021, è stato il mio primo approccio a quest’autrice molto più famosa per i cinque capitoli della saga dei Cazalet che costituiscono le sue opere di maggiore successo.

La saga dei Cazalet è infatti una di quelle più elogiate e consigliate nel mondo del bookstagram da anni e, forse anche per questo, mi frullava in testa, ormai da un po’, l’idea di recuperare tutti i volumi ed iniziarla. Devo ammettere però che allo stesso tempo mi spaventava andare affrontare una tale mole così a scatola chiusa anche perché alcune voci fuori dal coro mi avevano invece sconsigliato e intimorito.

Perciò quando si è presentata la possibilità, grazie a nerdsbay e a Fazi editore (che ringrazio) di leggere l’ultimo romanzo della Howard pubblicato in Italia, ho pensato che potesse essere l’occasione perfetta per conoscere quest’autrice e per decidere una volta per tutte come dovesse andare tra me e i Cazalet. O la va o la spacca, ho pensato e non ho esitato a offrirmi per la lettura di quella che avevo già fiutato essere una storia perfettamente nelle mie corde, fiondandomi immediatamente in questa nuova avventura non appena ricevuta la copia ebook dalla casa editrice.

Stranamente, ho letto questa storia con una calma che non credevo di possedere e che decisamente deriva dalla pace che sa infondere la Howard con la sua scrittura. Ho letto senza la fretta angosciante di rincorrere gli eventi che in genere mi prende; percependo perfettamente e realisticamente lo scorrere del tempo e respirando a fondo il senso di tranquillità che lo stile della Howard dà agli eventi.

La ragazza giusta

E il verdetto finale è profondamente entusiasta.

“Ti piace vincere facile”, penserà qualcuno, ma in realtà l’esperienza mi ha insegnato che leggere autori così acclamati non è per forza una garanzia, perché si parte con aspettative altissime, perché il mondo è bello perché vario tanto più nella lettura e quello che piace ai più non vale per tutti  e perché per autori così inconfondibili, il cui marchio di fabbrica è evidente dalla prima sillaba non è poi così scontato trovarsi a proprio agio nella storia e alla fine succede che li ami o li odi, senza vie di mezzo.

E così il mio è stato decisamente un (prevedibile) convintissimo SI.

Per cui, ora, il dubbio di leggere o meno la saga dei Cazalet non c’è più ma c’è un problema ben più grande perché  c’è tanto altro a disposizione da poter leggere. Ci sono Perdersi, All’ombra di Julius, Le mezze verità ed io non so più da che parte cominciare.

Ritornando a La ragazza giusta, finora inedito in Italia, la sua prima uscita in Inghilterra risale in realtà al 1982 e il titolo originale era Getting it right. La storia è infatti ambientata proprio in quel momento storico, alla fine degli anni ’70  nel pieno boom economico e nella frizzante frenesia economica e culturale di Londra.

Il protagonista è Gavin, un ragazzo di 31 anni, colto, sensibile e raffinato, di modesta estrazione sociale che fa il parrucchiere in un salone di lusso di Westminster.

È una persona profondamente introversa e insicura ma sempre gentile, moderata e accondiscendente con i colleghi, le clienti e le donne in generale, prima tra tutte la madre che descrive come una donna ansiosa, annoiata ed ingenuamente bigotta e che influenza non poco la sua vita. E la influenza non tanto negli ideali ma più che altro in scelte e azioni perché Gavin è costantemente preoccupato di non irritarla, ferirla o contraddirla per quieto vivere ma soprattutto perché prova nei suoi confronti una profonda compassione derivante dal comprendere che la propria madre non ha altra gioia o impegno giornaliero che organizzare e interessarsi alla vita di figli e marito. Sua madre, la signora Lamb, come la definisce egli stesso è

“una persona molto eccitabile in una vita troppo poco eccitante. Tutto quello che doveva fare poteva farlo con una mano sola e in mezza giornata, e non aveva né l’immaginazione né l’educazione necessarie a inventarsi qualcosa per riempire le lunghe ore solitarie che le restavano a disposizione”.

La ragazza giusta

La ragazza giusta è una frizzante commedia punteggiata di ironia [dal catalogo Fazi] ma è anche una storia profondamente introspettiva che dà voce e, una volta tanto, la rivincita ad un tipo di persona che classicamente resta nell’ombra, non emerge e che semplicemente passa la vita a sognare, idealizzare, sperare senza mai realizzare per paura, poco coraggio, troppo rispetto degli altri e troppo rigore verso sé stessi.

Questo è Gavin; che analizza ogni evento della propria vita ancor prima che accada, misura la sua capacità di affrontare gli impegni quotidiani dandogli una posizione nella sua personale scala della paura e rimugina su ogni errore giudicandosi sempre troppo severamente presso il tribunale di Gavin, che esiste ovviamente solo nella sua testa e dove alla sbarra c’è sempre e solo lui.

In molti aspetti, mi sono rivista in Gavin e per questo capisco bene come possa essere faticoso uscire da certi schemi innescati da timidezza ed eccessivo rigore. Si, perché il rigore che pretendiamo da noi stessi, e la cui mancanza troppo spesso tolleriamo negli altri, costituisce infatti il più grande ostacolo, forse l’unico esistente, tra noi e la nostra felicità e spesso più che proteggerci ci allontana solo dalla realizzazione di noi stessi.

Gavin è la dimostrazione, se ancora ne servisse una, di qualcosa che più o meno abbiamo imparato tutti sulla nostra pelle e cioè che per quanto tempo passiamo a idealizzare nella nostra testa “la persona giusta” questa persona nella realtà non esiste e se pure esistesse da qualche parte, alla fine conta poco perché ci ritroviamo inevitabilmente ad innamorarci di qualcuno che è lontano anni luce da quel modello e, ciò nonostante, unico nella sua imperfezione.

E quindi alla fine ci ritroviamo a riflettere sul fatto che forse sono proprio le imperfezioni, le sbavature, le ammaccature a rendere speciale quell’amore e quant’anche la incontrassimo, la persona ideale non avrebbe, a paragone, più nessuna attrattiva su di noi.

Ma non c’è solo Gavin; Elizabeth Jane Howard delinea tanti altri personaggi di cui descrive costantemente luci ed ombre rendendoli perfettamente reali e credibili, tanto che sembra di camminarci a fianco.

Sono gentili ed educati, a volte ingenui, altre testardi; comprensivi e altruisti ma anche egoisti senza volerlo; a volte danno di matto; altre scappano via ferendo chi resta ed altre ancora si fanno male da soli troppo ciechi per vedere l’imminente catastrofe. Ma secondo me non perdono, perché La ragazza giusta è il loro riscatto. È l’elogio dell’ordinario, dell’educato, del riservato; è la grandezza delle buone maniere, della gentilezza. È la rivincita dei bravi ragazzi.

Insomma, La ragazza giusta è tanta roba e inizialmente il titolo italiano mi è sembrato in qualche modo riduttivo perché la storia va ben oltre la ricerca di questa ragazza bellissima ed eterea, idealizzata da Gavin nei canoni di bellezza preraffaeliti che vengono travolti e spazzati via dalla vita reale, sì meno perfetta ma mai meno entusiasmante.

Ma poi, pensandoci bene riduttivo non lo è per niente perché Jenny è davvero la ragazza giusta; è la chiave di volta, l’elemento risolutivo del rebus che Gavin si è costruito intorno.

Jenny è la ragazza giusta perché è vera e con la sua spontaneità, il pragmatismo dei problemi di vita vera, le sue riflessioni non ipocrite

porta Gavin fuori dai suoi rigidi schemi fatti di modelli e ideali inarrivabili che generano infelicità nelle persone vere e lo costringe a misurarsi con una realtà ben più interessante, variegata, imprevedibile ed emozionante” [Manuela Francescon]

La ragazza giusta

Insomma, La ragazza giusta è una lettura scomoda al punto giusto ma per il resto una vera coccola. Con una narrazione lenta, piacevole, calma ed accogliente è ideale in questo periodo dell’anno da leggere davanti al camino, la domenica pomeriggio, con una tazza di cioccolato caldo tra le mani.

E se vi mancano le idee per gli ultimi regali di Natale, correte al volo ad acquistarlo e già che ci siete compratene una copia anche per voi. Vi assicuro che vi piacerà.

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