Distanti nel tempo e nello spazio – storie immerse nella malinconia dell’avanzare
Quanto è dannatamente bello sapere in anticipo che una serie possa farti elaborare maggiormente e, sopratutto, sapere che potrebbe addirittura farti star male? Beh, oddio, su quest’ultima ci sono parecchie cose su cui poter e dovere per forza ribattere, come ad esempio la bellezza dell’effetto sorpresa o di quanto sia meraviglioso anche un contrario sapere tutto in anticipo per star meno male, ma tutto dipende dalla soggettività. Già, perché per ogni contesto va valutata l’interazione singola.
Personalmente, trovo sia molto più tediante sapere in anticipo cosa possa succedere, e attenzione a quel possa perché ci ritorneremo tra poco, così da avere un’amplificazione maggiorata dei sentimenti. Come ci si arriva? Perché deve proprio succedere? Queste ed altre domande che, generalmente, mi pongo per opere che mi fanno questo scherzetto. Di solito, opere come queste hanno dei target ben precisi di cui andremo a parlare oggi. Come penso abbiate già capito dal titolo, oggi si parla di tempo e spazio.
Elaborare tematiche del genere per qualsiasi serie è complicato da far bene. Che sia in campo videoludico, animato o fumettistico riesce comunque sempre difficile poter creare qualcosa di decente senza strafare o cadere nel ridicolo.
Alla fine, come insegnano di continuo questi prodotti, tempo e spazio sono malleabili ma allo stesso tempo così delicati da poter creare scompensi di sorta se non gestiti bene.
Però, quando fatte bene, queste storie raccontano di realtà e mondi che riescono a creare il classico mind trip. Un qualcosa che difficilmente si riesce ad ottenere con qualcosa di fatto male e che, concettualmente, ha del meraviglioso. Sarà una mia peculiarità, ma quando si parla di tempo mi si illuminano improvvisamente gli occhi, mi brillano a tal punto da farmi diventare iperprotettivo verso quella serie. Certo, non a tal punto da insultare le ideologie altrui o non accettare le loro opinioni ma il “Must Protect” mi parte spontaneo.
Questa passione, magari ve lo sarete chiesto, mi è nata pochi anni prima d’iniziare le superiori. Frequentavo le medie e, ricordo quel giorno come se fosse ieri, andai a comprare Pokémon Perla in un negozietto che era presente nel Metropolis (Centro commerciale nella provincia di Cosenza). Questo negozietto, tra l’altro, poco tempo dopo fallì. Purtroppo per realtà del genere è difficile venir a galla in questa cittadina, a meno che non si tratti di roba ben più blasonata tipo Gamestop.
Quel giorno, probabilmente, ho dato il La per la persona che, attualmente, sono diventato. Per quanto un videogioco, magari, possa risultare insignificante rispetto all’immensità del poter imparare da altre persone, per me fu un aiuto maggiore rispetto a quello dato da chi mi circondava.
Pokémon Perla, la versione con su Palkia, diede inizio a quel voler cercare di capire a tutti i costi come potesse esser elaborata la realtà.
Difatti, nel mio attuale elaborare seriamente cosa pensino gli altri, oltre ad una buona dose di empatia, vi è un cercare di capire tutte le varie situazioni e le possibilità di pensiero di quella determinata persona. Si, proprio come se fossero più individui presenti su più linee di tempo ad elaborare la scelta. Un qualcosa che, a mio avviso, suona folle ma al contempo esaltante.
Quell’anno, inoltre, nacque il mio attuale nick ma passiamo alle cose serie.
Per farvi capire meglio cosa si intende con il ragionamento quassù, vi andrò a spiegare cosa viene detto in Steins; Gate riguardo al tempo e alle varie linee di scelta.
Tutto ciò venne riproposto anche in “Ritorno al futuro” saga cult che chiunque ami i contesti spazio-temporali non può far altro che vedere, aver visto o recuperare.
Immaginate il tempo come se fosse una retta. Pensate ad esso come ad una linea che tende verso l’infinito, niente diramazioni. Nel momento in cui andate ad interfacciarvi con una scelta esso si divide in due o più linee, dove ognuna delle vostre versioni delle dimensioni “alternative” ha scelto qualcosa di differente alle altre. Da qui, dunque, il famoso aforismo
“Anche la più piccola delle scelte può cambiare drasticamente il moto delle cose”
Detto in qualsiasi storia a tema temporale
Nel momento in cui andate a fare una scelta, secondo questa teoria, andrete ad aprire a più dimensioni alternative che, a loro modo, potrebbero poi ritrovarsi a convergere nello stesso punto della retta in qualsiasi momento ritornando ad esser, quasi, la stessa cosa. Oppure, cosa ben più esaltante, a creare un futuro ben più differente rispetto a quello pronosticato per la linea di tempo in cui si svolgono gli avvenimenti di cui siete protagonisti.
Si può dire, dunque, che a mio avviso sia tutto già bello che “scriptato”, prestabilito. Per quanto si possa dire che il libero arbitrio esista, onestamente penso non sia effettivamente così. Alla fine, siamo tutti schiavi delle scelte e, per quanto liberi di scegliere, di ciò che ne verrà dopo. Nessuno è propriamente libero di scegliere in piena libertà, ma vive di ciò che il tempo e gli altri hanno creato per esso.
Realtà abbastanza catastrofica e demotivante quella appena dipinta da me, forse, e sarete liberi di non condividere ma, per me, questa è una realtà sacrosanta.
Realtà da cui neppure Rintaro Okabe di Steins; Gate riesce a fuggire, in quanto in continuo salto tra le varie diramazioni del tempo e vincolato a mantenere i ricordi di ogni singola situazione terribile vissuta a causa del Reading Steiner che lo rende un soggetto “speciale” rispetto agli altri, secondo gli avvenimenti dell’omonima serie.
Perfino Eren Jaeger di Attack on Titan, se ci pensate, è vincolato a ciò che è stato definito dal tempo per lui. Attraverso le azioni di suo padre, difatti, si ritroverà a dover vivere tutte le linee temporali allo stesso tempo, anche a causa dei ricordi dei giganti in suo possesso, diventando schiavo di una libertà che non esiste nell’effettivo.
Perché si, possiamo dire quel che vogliamo, ma quel che viviamo e vogliamo non è altro che un assaggio di libertà. Un qualcosa come la vera libertà è utopia pura, un concetto così complesso e indecifrabile a cui non si può minimamente aspirare. Viviamo di continuo alla ricerca di una boccata d’aria fresca rispetto alla tediante oppressività del tempo e delle altre libertà fittizie altrui che ci soffocano, perdendo dunque la voglia di capire cosa effettivamente vi sia stato dietro e cosa vi sia davanti a noi.
È triste ammetterlo, ma siamo solo dei minuscoli puntini in qualcosa ben più grande. Indipendentemente da quali siano i vostri ideali, i vostri credi religiosi e i vostri orientamenti sessuali siamo già tutti destinati a qualcosa. L’importante, però, è sapere che non sia mai tardi per imparare o far qualcosa di nuovo. Si, perché per quanto tutto ciò possa sembrare scriptato, alla fine, ci ritroviamo comunque ad avere delle scelte davanti, cosa che risulta molto importante. Finché c’è scelta, la chiusura non è totale e il futuro è incerto e, per quanto suoni strano dirlo, risulta motivante.
Il tempo viene trattato in maniera così semplice nella realtà che il paragone con il complesso svolgersi delle cose all’interno delle varie storie immaginarie risulta come un valorizzarlo. Ammetto che guardare o seguire o, addirittura, ascoltare racconti da realtà alternative, ma immaginarie, rispetto alla nostra riesce a farmi apprezzare di più quel che vivo e a farmi tollerare il tutto. Sarà la curiosità con cui mi approccio a questa semplicità, ma tutto ciò mi trasmette voglia di guardare e riguardare.
Semplicità che viene anche vista all’interno della lore dei vari Campioni di League of Legends, come ad esempio Ekko e Zilean. Un ragazzino che riesce a riavvolgere il tempo di pochi secondi il primo, vincolato ad uno script ben più recidivo, e un anziano che è l’essenza del tempo stesso, capace di velocizzarlo o rallentarlo, il secondo.
Il tempo e le dimensioni alternative vengono trattate con immensa semplicità anche in Bravely Default, di cui abbiamo già parlato in passato sul blog qui, dove saggiamente i produttori del gioco hanno deciso di dare agli amici che si hanno registrati sulla console 3DS il ruolo di “protagonisti” delle realtà, chiamate mondi nella localizzazione italiana, parallele alla nostra che comunque riescono a convergere verso quella degli avvenimenti di cui siamo testimoni noi e aiutarci nel corso dell’avventura.
Per quanto questo discorso mi esalti, purtroppo, questo articolo si conclude qui. Spero abbiate apprezzato questo mio esprimere, in modo più spicciolo, miei pensieri. Non posso però esimermi dal fare altre scelte per gli articoli di questo blog. Come rappresentato in questa stesura, molte scelte possono esser forzate dal tempo stesso e, dunque, portarci a volerci muovere allo stesso tempo in più direzioni differenti, rimanendo però con la possibilità di poterne scegliere unicamente una in quel momento. Per quanto sia meraviglioso il tempo e trattarne, scrivendo di più priverei voi stessi della libertà, già limitata, di poter esprimere la vostra opinione in tal senso perché, capitemi, più scrivo e più tolgo spazio al lettore.
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