De Opale Raptus- Recensione

Ciao a tutt*, car* lettor*! Prima di tutto, come primissimo articolo su questa meravigliosa piattaforma, mi presento: il mio nome è Claudia e mi sono sempre occupata – principalmente – di letteratura ispanoamericana: cresciuta nel mondo di Borges, nelle sue rovine circolari, nei suoi labirinti e biblioteche, ho deciso di iniziare la mia avventura qui, con la recensione di un romanzo di genere Fantasy che, dalla sinossi, mi aveva incuriosita moltissimo. Il romanzo è “De Opale Raptus” di Gavriel Sevrin. Mi è piaciuto? Sì, ma non mi ha convinta del tutto.

De Opale Raptus di Gavriel Sevrin – il mio viaggio dal fantastico latinoamericano, alla narrativa Fantasy

De Opale Raptus è un romanzo di genere fantasy, il romanzo d’esordio di Gavriel Sevrin. Siamo nel 1300, ai tempi dell’Inquisizione, con la persecuzione degli eretici, le malelingue, l’Indice dei libri proibiti. Qui comincia la storia di Francesco Caldomartello, apprendista bibliotecario, presso la biblioteca del suo paesino, dove oltre ad un burbero custode, trova i numerosi libri custoditi in quella fredda biblioteca. Improvvisamente, entra una donna. Bella, misteriosa e affascinante, riesce a sedurre il giovane Francesco, lasciandogli in dono una moneta e una promessa, ossia che sarebbe tornata.

Da lì, inizia la nostra avventura, poiché quest’incontro è solo l’inizio di un viaggio che trascinerà il nostro giovane protagonista verso un mondo surreale, un’altra dimensione, dei luoghi magici, mai attraversati da essere umano. Con De Opale Raptus, l’autore porta il suo lettore a scontrarsi con delle singolari creature, quali elfi, nani, centauri, regalando quelle immagini proprie di un genere letterario incredibile. Non voglio anticiparvi troppo, per lasciarvi la possibilità di esplorare questo mondo con i vostri occhi, magari appassionarvi.

De Opale Raptus – recensione onesta

Ci tengo a sottolineare che qualsiasi eventuale commento negativo relativo a “De Opale Raptus” parte da quella che è la mia idea di romanzo, da ciò che mi aspetto di trovare in un romanzo Fantasy.

La trama parte da bellissime intuizioni. Il periodo storico scelto, per De Opale Raptus, dall’autore si presta al tipo di romanzo che ha scelto di scrivere: le atmosfere del Basso Medioevo sono un ottimo spunto, per conferire enigmaticità alla narrazione, senza contare l’alone di mistero e anche di angoscia, intrinseci a questi periodi storici che, se maneggiati bene, in fase di scrittura, possono davvero far la differenza. In questo caso, per quanto mi riguarda, il periodo storico non è stato sfruttato al meglio, e nonostante non sia un nodo centrale del romanzo, avrebbe potuto conferirgli quel tocco in più, che a me è mancato nella lettura.

In cinquecentosettanta pagine, l’autore ha dimostrato comunque un grande talento nella descrizione degli ambienti che ospitano la storia. Così come i luoghi, anche i personaggi che incontra Francesco sono ben definiti e facili da immaginare, hanno le loro caratteristiche, i loro segreti: nulla da dire, mi hanno convinta.

Un protagonista che non mi ha convinta

Quello che mi ha convinto di meno in De Opale Raptus, e che purtroppo ha pesato molto nella mia valutazione finale, è il protagonista, che rappresenta la mia più grande perplessità in questo romanzo.

Fin dalle prime pagine, è evidente la psicologia di questo personaggio: non siamo di fronte al tipico eroe, né potremmo dire si ispiri al modello di eroe proposto dall’epoca in cui De Opale Raptus è ambientato – bensì ci troviamo un giovane timido, impacciato, tanto che suo padre non ha intenzione di lasciargli neanche l’attività di famiglia e di cederla a sua sorella (esperti dell’epoca, concorderete con me di trovarvi di fronte ad una vera e propria contraddizione, forse fin troppo inverosimile), preso di mira dagli abitanti del suo paesino, che sospettano sia un eretico.

L’autore si serve di un cambio di voce narrante e visivamente usando un carattere diverso, per creare una finestra che si affaccia direttamente sui pensieri di Francesco, in cui traspare il suo carattere indeciso e poco determinato. Al principio, l’ho trovato abbastanza in linea con il genere, pensando in un’evoluzione che purtroppo non c’è stata e questo ha penalizzato la storia, portando il protagonista in secondo piano, rispetto al resto.

Eppure, nell’ottica di quello che è un finale aperto, penso che l’aspetto della caratterizzazione di Francesco sia un dettaglio a cui prestare una maggiore attenzione in futuro.

Considerazioni finali

Purtroppo, fino alle ultime pagine non sono riuscita ad empatizzare con il protagonista di De Opale Raptus, e mi è venuto meno anche tutto il resto, per quanto abbia trovato l’idea di fondo piuttosto interessante, che lo rende un romanzo Fantasy di tutto rispetto e dalle bellissime premesse, adatto per chi ama i tropi di questo bellissimo genere letterario.

Sottolineando la soggettività del mio parere, mi sento di consigliare il romanzo agli appassionati del genere, poiché la scrittura dell’autore è davvero promettente, e il romanzo nel suo complesso ha degli ottimi spunti e una bella possibilità di sviluppo, in eventuali volumi successivi.

De Opale Raptus, copertina del romanzo Fantasy

Nel caso voleste acquistare De Opale Raptus, potrete trovarlo su Amazon a 15,20€. Nel frattempo ringrazio sia Gavriel Sevrin, sia tutta la redazione per avermi accolta e dato la possibilità di leggere un romanzo che, nonostante le mie perplessità e la mia recensione non proprio positiva, è stato comunque una piacevole lettura.

Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e continuate, per questa ed altre recensioni, a seguirci qui su nerdsbay, su Instagram, Discord, Facebook e Twitter