THE DARK PICTURES: HOUSE OF ASHES – Recensione

La nostra Recensione di “The Dark Pictures: House of Ashes”!

La “Dark Pictures Anthology” ha permesso allo sviluppatore Supermassive Games di tirare fuori dal cilindro una serie di giochi Horror fortemente variegati dal suo lancio con “Man of Medan”. Pur avendo ricevuto feedback misti a riguardo, i fan di Supermassive sono rimasti complessivamente soddisfatti da quanto visto nell’antologia ad oggi, la quale ha saputo conservare e sviluppare quel particolare tono e feeling che li ha resi famosi. Noi di Nerd’s Bay abbiamo giocato per voi il terzo capitolo della saga, House of Ashes, giusto la notte Halloween e siamo qui a dirvi cosa ne pensiamo.

THE DARK PICTURES: HOUSE OF ASHES
THE DARK PICTURES: HOUSE OF ASHES

Gli eventi di House of Ashes hanno luogo durante la guerra in Iraq del 2003, ruotando attorno ad un gruppo di forze US e Guardie Repubblicane irachene, i quali si trovano per alcune circostanze impreviste, intrappolati all’interno di un tempio mesopotamico. Il giocatore controllerà 5 di questi sopravvissuti, in costante fuga da famelici mostri sotterranei intenzionati a dare loro una caccia spietata. Mano a mano che il mistero si dipanerà però, sarà chiaro come ci sia molto di più di quanto l’occhio possa vedere ed il tutto assumerà una natura quasi Lovecraftiana.

Non mentiremmo se vi dicessimo che House of Ashes non sia esattamente la più elaborata o sottile delle esperienze Horror, ma è innegabile che ciò possa essere considerato quasi un punto a suo favore. Supermassive ha riscontrato un grande successo con Until Dawn, il quale miscelava sapientemente colpi di scena, azione al cardiopalma, QTE e scelte multiple ed House of Ashes si comporta in maniera similare, lasciando al giocatore ben poco spazio per riprendere fiato o riflettere troppo. Il tutto funziona bene ma chiaramente il gameplay, con la sua natura fortemente restrittiva, non potrà piacere a tutti coloro i quali non si sentano intenzionati a giocare una sorta di versione horror di “Life is Strange”.

Supermassive Games ha compiuto davvero un buon lavoro nel perfezionare il suo gameplay basato sulle scelte compiute durante l’avventura, proponendo opzioni di scelta spesso difficili ed in grado di aumentare gradualmente il tasso di intensità dell’esperienza.  Ovviamente anche la più drastica delle scelte risulterà spesso solo di facciata in quanto il titolo ha comunque una sua storia alla base da raccontare, ma  grazie ad una narrativa ben orchestrata, a pochissimi momenti morti ed al suo ritmo incalzante, ci sembrerà sempre che ogni scelta abbia avuto un impatto maggiore rispetto al concreto, senza però mai risultare una “presa in giro”, grazie soprattutto alla possibilità di perdere uno o più personaggi principali durante l’avventura, vista la presenza di ben 60 differenti scene di morte uniche triggerabili da scelte errate o anche solo da troppi QTE sbagliati.

Diramazioni queste che risultano a loro modo piacevoli da scoprire, sperimentando nel prendere differenti decisioni ed osservarne i talvolta drammatici risultati, per quanto ciò possa portare talvolta a comportamenti idiosincratici da parte dei protagonisti, come ad esempio può essere un soldato presentato come leale e dai forti legami d’amicizia che propone come opzione quella di abbandonare un compagno senza tanti ripensamenti.. Nulla comunque che vada a scalfire troppo l’immersione del giocatore nel complesso. Tra scelte, diramazioni e qualche collezionabile nascosto da reperire, il fattore rigiocabilità si attesta sempre su buoni livelli.

THE DARK PICTURES: HOUSE OF ASHES


Non definiremmo House of Ashes uno tra gli horror più spaventosi mai visti o giocati, in quanto ripiegano su quel sottogenere prettamente action alla “Alien o Predator”, miscelandoci un saggio utilizzo di ambienti claustrofobici e buio opprimente. Pur con queste limitazioni però, la narrativa resta ben strutturata, evitando di spoilerare sin da subito tutto quel che c’è da sapere sui nostri pericolosi nemici ed inserendo qua e là dei Jumpscare mai abusati e spesso sapientemente posizionati.

Sarebbe stato davvero interessante poter giocare un Horror con qualcosa da dire riguardo la guerra in Iraq, ma House of Ashes pare tenda a voler evitare di discutere di tale argomento in modo approfondito. Qua e là troveremo alcuni momenti alla “Non siamo poi tanto diversi tu ed io”, qualche riflessione sul fatto che sia giusto o meno essere lì o sul come la vita da soldato sia stata ad alcuni imposta e non scelta, ma  nel complesso il tutto sembra un po’un’occasione sprecata.

Stessa cosa dicasi per i personaggi principali, tre dei quali coinvolti in un triangolo amoroso che va a stonare fortemente (personalmente parlando) all’interno del contesto orrori fico nel quale si vengono a trovare. Grazie al cielo l’interazione tra gli altri due personaggi, un soldato Iracheno con il solo desiderio di poter tornare da suo figlio e Jason, uno devoto Marine, darà luogo a momenti piacevoli e a loro modo profondi, intrecciando rapporti inattesi di amicizia e fiducia.

THE DARK PICTURES: HOUSE OF ASHES

In conclusione, House of Ashes è un horror piuttosto divertente. Non troverete alcuna profonda complessità narrativa o sfumature psicologiche degne di nota, ma va bene così, in quanto è lampante che non sia questo il suo scopo o obbiettivo ultimo, protendendo invece al voler raccontare una storia ben ritmata seppur con qualche inciampo, sia di natura tecnica che narrativa, con l’evidente occasione sprecata di non voler approfondire il setting narrativo della guerra in Iraq.

The House Of Ashes è disponibile per PC, PS4, PS5, XBOX ONE e XBOX Series X/S

(Copia fornitaci gratuitamente per scopo di recensione)


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