Corteggiando Jo March – Recensione

Corteggiando Jo March è il romanzo per tutti quegli inguaribili romantici che hanno sempre desiderato la storia d’amore tra Jo e Laurie, che hanno sempre visto nella loro amicizia qualcosa di più e desiderano vederlo anche sulla pagina.

In Corteggiando Jo March Trix Wilkins riprende le fila della storia della più amata – dai lettori per lo meno – delle sorelle March un momento prima che questa viri sul piano della tragedia. Per chiunque non abbia letto Piccole Donne e Piccole Donne crescono il romanzo è chiaramente difficilmente comprensibile e pieno di spoiler, ma per tutti i fan della coppia Jo e Laurie Corteggiando Jo March regalerà grandi soddisfazione che i meravigliosi romanzi della Alcott non sono riusciti a concederci.

Ovviamente il paragone tra Corteggiando Jo March e le opere di Luisa May Alcott è inevitabile, ma, per quanta attenzione, visibile, va detto, Trix Wilkins ci metta nel mantenere uno stile di scrittura quanto più possibile simile a quello della Alcott, la capacità di coinvolgere dell’autrice novecentesca rimane qui ineguagliata, nonostante tutte le gioie che il romanzo ci dona, come la sopravvivenza della piccola Beth, che ci è permesso abbracciare per un maggior numero di pagine in questo proseguo.

La collana Variazioni di Vintage Editore regala grandi gioie a tutti quei lettori che vogliono dare un tocco nuovo ai loro classici preferiti.

Parlando di quello che avviene nel romanzo, la trama riprende le fila esattamente dal momento in cui Beth si ammala e Jo fa in modo di portarla in vacanza al mare, soltanto che, come si diceva, nella versione della Wilkins Beth si riprende dalla malattia e sopravvive. Ma perché allora il titolo è Corteggiando Jo March? Perché in questa versione di Piccole Donne Laurie non si dà per vinto dopo il primo rifiuto di sposarlo da parte di Jo e continua finché non riesce nel suo – nobile, ai nostri occhi – intento, regalandoci finalmente la grande gioia di vedere Jo e Laurie perseguire i loro sogni insieme.

Un romanzo che regala grandi soddisfazioni dal punto di vista della trama, curata e ben strutturata, leggermente fallace, a mio avviso, a livello di ritmo, perché in Corteggiando Jo March l’intento di emulare lo stile di scrittura della Alcott è piuttosto evidente, ma mente la Wilkins con lo stile se la cava piuttosto bene, cade sul ritmo del racconto, qui meno coinvolgente anche nei momenti che dovrebbero maggiormente coinvolgerci.

Anche i personaggi di Frank e Fred, quelli che, sinceramente, erano rimasti meno impressi nella mia memoria nella versione originale, qui non ricevono un grande approfondimento, mentre vengono trattati con un grande affetto che accomuna anche i lettori tutti i personaggi principali di Piccole Donne, che in Corteggiando Jo March ritroviamo un sacco di vecchi amici e otteniamo il finale che da moltissimo tempo vorremmo, anche solo per questo ne sarebbe valsa la pena.

Jo e Laurie risultano una coppia comprensiva dei bisogni, degli interessi e dei desideri l’uno dell’altra esattamente come ci saremmo sempre aspettati da loro e anche Amy in Corteggiando Jo March ottiene la sua parte di gioia, senza per questo compromettere quella della sorella. Penso che a livello di trama le cose vadano più o meno come qualsiasi lettore vorrebbe, e che per questa ragione il romanzo funzioni, perché riesce a dare voce ai desideri più reconditi di tutti coloro i quali volevano vedere Jo e Laurie insieme a partire dalla loro lettura giovanile.

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