Conflitto di interessi – Recensione

Conflitto di interessi narra la storia di Sofia Russo, napoletana doc trapiantata dai suoi genitori, neo-ricchi grazie a una vincita al SuperEnalotto, in Islanda. Sofia prende la situazione esattamente come ci si aspetterebbe: infuriata, imperversa per la città come un uragano di goffaggine, fino a quando non si scontra, letteralmente, con Joann. Una volta capito che il ragazzo non ha nessuna intenzione di ucciderla, è amore a prima vista. Se non fosse per il fatto che si tratta del figlio del proprietario della pasticceria di fronte, quello che impedisce alla famiglia di Sofia di lavorare.

Conflitto di interessi è un romanzo irriverente, divertentissimo, ricco di passione e al contempo romantico. Una chicca che sono contenta di aver scoperto.

Non sono mai stata una lettrice forte di romance, né tanto meno di chick-lit, quindi immaginate la mia sorpresa quando mi sono scoperta innamorata di Felicia Kingsley. A causa di quest’autrice ho preso i biglietti per il Festival del Romance di Milano e mi sono detta… perché non leggere altre autrici che saranno presenti? La mia scelta è ricaduta su Paola Chiozza, amica della Kingsley, e tra i suoi titoli su Conflitto di interessi e non mi sono mai pentita della mia scelta.

L’ambientazione in Islanda è sicuramente insolita e rende il romanzo più interessante di quanto avrebbe potuto essere una solita ambientazione americana o anglosassone. Si nota, inoltre, che l’autrice si è ben documentata su usi e costumi del luogo, su strade e posti da visitare, su programmi e usi e costumi degli abitanti, un lavoro ben fatto che, anche se a tratti sicuramente basato su una finzione, non mi ha mai fatto storcere il naso in quanto irrealistico.

I personaggi mi hanno fatta impazzire, e come ormai saprete questa è una discriminante importante per me. Se Sofia può apparire come la solita protagonista bella e che non sa di esserlo, goffa e che non sa di esserlo, a una primissima lettura, ci si rende poi conto che in Conflitto di interessi, per quanto, ovviamente, non esente da qualche cliché, queste banalità non si trovano. Sofia è un personaggio femminile tendenzialmente forte, fin troppo convinto delle sue decisioni, e mi è piaciuta anche più di Joann, forse leggermente più stereotipato di lei, ma che sono convinta che avrei preferito a lei senza sforzo, se la nostra eroina non fosse così ben scritta.

I personaggi secondari, come ad esempio Elina e Samuele, non risultano macchiette neanche nella loro simpatia o nella funzione di aiutanti. Anche quando un personaggio rivela scarsa personalità o presenza di spirito, sembra che questo sia comunque sempre voluto, non vi è mai l’impressione che esso non sia ben scritto.

Il plot twist a metà libro, poi, quando ci si chiede come pensa l’autrice di andare avanti così per tutto il racconto, è quasi un colpo di genio, per quanto ci abbia messo un attimo ad adattarmi alla struttura particolare che così si genera, ho davvero apprezzato l’idea.

Il punto di forza indiscusso di Conflitto di interessi è la scrittura dell’autrice, in un genere che, a mio avviso, alle volte fatica a far emergere una voce propria, Paola Chiozza ci riesce splendidamente, regalandogli una ventata di aria fresca.

Veniamo ora alla nota di merito assoluto: la scrittura dell’autrice, mai melensa, sembra divertente, sempre coinvolgente, sempre intelligente. Sono contenta di aver scoperto Paola Chiozza, non credo che me ne separerò a breve.

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