Città di spettri- Recensione

Città di spettri è un romanzo adatto sia ai più giovani che ai meno giovani, che ha la capacità di catapultarti in una storia emozionante, di tenerti sulle spine e di farti venire voglia di visitare Edimburgo.

Città di spettri racconta la storia della non-morte di Cassidy Blake. Da quando è annegata, infatti, Cass ha sviluppato un potere molto particolare, quello di vedere i fantasmi e di attraversa, insieme al suo migliore amico Jonathan, il Velo che separa la vita dalla morte. Jonathan altri non è che il ragazzo che ha salvato Cassidy dall’annegamento e, a sua volta, un fantasma.

Tutto cambia nella vita della giovane quando i suoi genitori, esperi dell’occulto, un appassionato di storia suo padre e un’aspirante sensitiva sua madre, decidono di partecipare a un programma televisivo che porterà i due autori di successo nella città più infestate del mondo, con prole al seguito, ovviamente. Così, Cassidy e Jonathan si trovano catapultati a Edimburgo e se Cassidy non era felice del numero di fantasmi presenti a New York sicuramente lo sarà ancor meno di quelli che troverà nella capitale scozzese. Per lo meno qui, forse, capirà qual è lo scopo del suo potere.

Un romanzo che rende chiara fin dal principio la sua valenza introduttiva alla saga, la storia di Città di spettri, infatti si prende tutto il tempo per introdurci un mondo di cui anche la protagonista sa poco, per quanto ci conviva da un anno, e di introdurci nel dettaglio quello che questa giovane vede e sente, quello che percepisce e come vive le cose.

La scrittura dalla Schwab è, come sempre nella mia esperienza, più d’azione che di introspezione e infatti anche in Città di Spettri veniamo a conoscenza delle emozioni di Cassidy, di quello che prova, che sente e che desidera, grazie al modo in cui si comporta. So che non si tratta di una scrittura per tutti e che, anche per questa ragione, spesso l’autrice non piace, ma anche se prediligo scritture più evocative trovo sempre piacevole la capacità di Victoria Schwab di farti immergere nel mondo che sta descrivendo mediante le immagini e non mediante l’introspezione dei personaggi.

Altro lato della medaglia è quello di desiderare di saperne di più, mi piacerebbe sicuramente capire meglio Cassidy e Jonathan, il legame che c’è tra loro in primo luogo, ma anche quello che il fantasma nasconde. Jonathan infatti cela dei segreti per tutto il romanzo e il fatto che non vengano risolti è di per sé un’ottima ragione per leggere i seguiti di Città di Spettri.

Credo che leggendo Città di Spettri si svilupperanno due schieramenti: chi shippa Jonathan e Cassidy e chi mente. Ovviamente scherzo, sono io che sono un’inguaribile romantica e non riesco a fare altro che desiderare nuove coppie anche dove non ci sono.

Per quanto riguarda la protagonista ne sono rimasta piacevolmente colpita, in questo lunghissimo prologo Cassidy si rivela una ragazzina nella media, normale, non una Mary Sue super dotata e pazzesca, ma semplicemente una ragazza dotata di una forte empatia che si trova, a causa della sua timidezza ed eccentricità, ad avere per migliore amico un fantasma. Forse un po’ strana, ma sicuramente non una predestinata a cose più grandi.

In chiusura vorrei citare la Città di Spettri, nella quale sono stata in visita due anni fa. Edimburgo è descritta a meraviglia, per lo meno per quello che può vederne un turista come me o Cassidy, e sono riuscita a respirare le atmosfere delle mie giornate in Scozia. Mi ha fatto venire voglia di tornarci, non che non ne avessi già in partenza.

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