Bravely Second – Il secondo capitolo è meno tediante del primo? (2021)

Bravely Second – Recensione sul secondo capitolo della saga made in Square Enix


Come ben saprete, e se non lo sapete potete trovare il link qui, tempo fa feci uscì su questo sito una recensione su Bravely Default. L’omonimo primo episodio della saga, di cui uscito l’ultimo capitolo su Switch negli ultimi anni, fu di un tediante abominevole da terminare.
Per quanto il gioco fosse simpatico, ben fatto e, sopratutto, interessante vi furono cose che mi fecero storcere il naso ma non vi dico nulla. Anche perché oggi parleremo del secondo capitolo della serie, rinominato Bravely Second.

Bravely Second – Il secondo capitolo della serie dei produttori di Final Fantasy


Bravely Second

Bravely Second: End Layer (giapponese: ブレイブリーセカンド エンドレイヤー, Hepburn: Bureiburī Sekando: Endo Reiyā) è un videogioco di ruolo sviluppato da Silicon Studio per la console portatile Nintendo 3DS, ed è il seguito diretto di Bravely Default. È stato pubblicato da Square Enix in Giappone il 23 aprile 2015, e da Nintendo in Nord America, Europa e Australia nel 2016.

Bravely Second è un videogioco di ruolo tradizionale con azione a turni, e riutilizza il sistema di battaglia del suo predecessore Bravely Default. Questo permette ai giocatori di accumulare “punti coraggio” (BP), o il numero di turni utente per personaggio in qualsiasi momento. In qualsiasi turno, i personaggi possono “default”, per fare la guardia, e guadagnare un BP aggiuntivo, o “brave” più volte, per consumare BP e agire più volte nello stesso turno.

La novità del gioco è una funzione di battaglia a catena in cui un giocatore che sconfigge un incontro casuale può continuare a combattere i nemici in successione per un maggiore rischio e ricompensa.

Bravely Second – Cosa cambia dal primo, dunque?


A partire da ciò che ho precendetemente citato, le differenze tra Bravely Default e Bravely Second sono sostanzialmente poche ma, allo stesso modo, quel che è rimasto uguale a prima riesce ad esser reinventato e a sembrare quasi nuovo.

La trama è, per fortuna direi, totalmente nuova. La mappa di gioco sembra esser molto più differente, ma al contempo divertente, rispetto a quella trovata nel primo capitolo. Nota di demerito, grossissima nota di demerito, il fatto che molte classi siano state riutilizzate senza effettivi update. In compenso ci si ritrova ad averne di nuove, come la Gattomante che è trashissima, e ottenibili attraverso side quest parecchio carine in cui se ne potrà ottenere unicamente una per volta, a scelta tra due.

Bravely Second – Ma è un sequel, non è meglio il primo?


Seppur, spesso e volentieri, vi sia la regola secondo cui i sequel siano la rovina di un franchise posso dire, con certezza, che questo capitolo abbia letteralmente salvato Bravely Default.
Seppur a livello di gameplay grafico non vi sia rinnovamento, si può comunque dire che l’aver mantenuto i pezzi forti e l’aver integrato roba nuova all’interno di questo gioco, sopratutto a livello di lore, ha giocato molto in favore di Square Enix.

Il primo aveva il problema eccessivo della ripetitività, cosa rimasta in piccola parte ma che ha comunque ricevuto un gigantesco downgrade e aggiungerei anche per fortuna! Avrei droppato istantaneamente nel dover ri-combattere gli stessi boss per più di 5 volte.

Bravely Second – Voto


Se per Bravely Default, a mio avviso, il voto era un tre stelle su cinque più che meritato qui voglio estremamente sbilanciarmi e premiare con una stella in più. L’aver integrato all’interno della serie dei dungeon ben più complicati rispetto al primo ha influito, e non di poco, sull’esperienza di gioco che si trova ad esser più divertente.

Importante, forse la cosa che più mi sta spingendo verso questo voto, è la rottura della quarta parete in più parti del gioco. Difatti, verso il finale, vi saranno delle piccole chicchette, che non sto qui a spoilerarvi per intero, in cui i boss giocheranno un ruolo decisamente mastodontico e che daranno anche un significato maggiore alla funzione “New Game+” presente in ogni JRPG che si rispetti.


Anche per oggi è tutto!

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