Bravely Default – Il tedioso primo capitolo della saga

Bravely Default – Un salto nel passato della saga targata Square Enix


Oggi innauguriamo la sezione videogames del blog.
Ormai da tanti anni sono un appassionati di RPG e JRPG. Basti pensare che ho spulciato così tante volte la saga Pokémon, tra competitivo e altro, che ormai conosco gran parte delle abilità e dei punti deboli di ogni Pokémon possibile. Tendenzialmente, però, si può dire che un mio grosso difetto sia sempre stato il non cercare troppa varietà in tal senso. Ho giocato roba come Dragon Quest, Earthbound e simili, ma tornavo sempre sul giocare a Pokémon facendo delle piccole challenge con me stesso.

Tiz Arrior – Bravely Default

Nell’ultimo periodo, però, mi sono deciso a recuperare qualche titolo che era presente nella mia “To play” list. Avendo io una console della famiglia 3Ds, dunque, ho deciso di iniziare da quello.
Cercavo un rpg che potesse essere all’altezza delle mie aspettative e, così, cercando sulla mia lista ho visto la saga di Bravely.

Attenzione, fermatevi qui se non volete spoiler.


Agnes Oblige, la vestale – Bravely Default

Con l’uscita su Nintendo Switch del terzo capitolo della serie ho deciso, dunque, di iniziare quello che molti definiscono come uno dei gioiellini di Square Enix.
Presa coscienza di ciò, dunque, inizio la mia prima run. Partiamo, però, dal parlare un po’ di sviluppo e trama di questo gioco.
Viene pubblicato per la prima volta nel 2012 per console della famiglia Nintendo 3Ds e mantiene il classico sistema che ogni gioco di ruolo che si rispetti abbia: il combattimento a turni.

Ringabel, personaggio colmo di misteri sin dall’inizio – Bravely Default

Una cosa, però, che caratterizza questa saga è la possibilità di utilizzare i PB (Punti Bravely) per poter attaccare consecutivamente per lo stesso turno arrivando ad usare gli attacchi che useresti in un massimo di quattro turni in uno solo. Il problema? Che questa meccanica va utilizzata con le pinze, dato che dopo si rimane fermi per i 4 turni successivi e si rischia di subire un’imbaracata dagli avversari.

Edea Lee – Bravely Default

Parallelamente, si possono ottenere questi PB utilizzando la funzione Default, che ti consente di rimanere nel classico stato di “Parata” e di guadagnare un PB per ogni turno di Default che vai a fare.
La saga di Bravely ti consente di scegliere, nel corso del gioco, di selezionare una o più classi tra cui scegliere e cambiare anche in corso d’opera, livellando la classe stessa e ottenendo abilità passive e attive usabili anche con altre classi.

Airy, nella sua forma base – Bravely Default

È considerato il successore spirituale di Final Fantasy: The 4 Heroes of Light. Bravely Default: For The Sequel, la versione aggiornata del gioco originale su cui la versione di gioco europea e americana è basata, è stata distribuita il 5 dicembre 2013 in Giappone.
La serie ha anche un gioco free-to-play, Bravely Default: Praying Brage, e un sequel, Bravely Second: End Layer. Un altro gioco chiamato Bravely Archive è stato pubblicato per i cellulari in Giappone nel gennaio 2015.

La vera forma di Airy – Bravely Default

Ma ora, parliamo della trama del primo capitolo.
Luxendarc, una terra pacifica e armoniosa, è governata da quattro forze elementali cui potere è racchiuso all’interno di grandi cristalli degli elementi. Quando la vestale del vento trova il suo cristallo consumato da un’energia oscura, un giovane uomo di nome Tiz Arrior viene travolto da un terremoto che devasterà la sua terra – il villaggio di Norende – creando una grande voragine, dove il fratellino del giovane precipiterà. I quattro cristalli smettono di risplendere e in questo modo il vento smette di soffiare, il mare si imputridisce, la terra trema senza sosta e i vulcani eruttano.

Fan art della forma finale di Airy – Bravely Default

Intanto a Caldisla – città vicino a Norende – sbarca un uomo senza memoria e da Eternia, terra ove la religione dei cristalli è ormai stata abolita, parte la figlia del Gran Maresciallo, incaricata dal maestro di scherma di trovare la vestale del vento.
Da questo momento in poi, il nostro Party andrà a definirsi pian piano fino ad arrivare al definitivo numero di quattro membri.

Lo scontro finale con Ouroboros – Bravely Default

Progressivamente, andando avanti con il gioco, si scopriranno sempre più dettagli riguardo a quello che sta accadendo a Luxendarc. Tra intrighi politici-religiosi, una catastrofe immane e, sopratutto, un dover incessantemente andare a zonzo per la mappa di gioco ci sarà abbastanza da fare. Tra quest principali e subquest, anche esse abbastanza importanti nel computo finale della trama principale, si potrà aver una visione di insieme del gioco che, personalmente, ho trovato abbastanza godibile.

La mappa di gioco – Bravely Default

Tra le tante classi che vi sono in questo gioco, la varietà è apprezzabile, penso che per complessivo le più forti siano il Cavaliere e il Monaco. Ma, potenzialmente, ogni classe può esser devastante. Forse, giusto un paio si ritrovano a navigare nell’inutilità perché, in mancanza di determinati item, si ritrovano ad essere solo dei placeholder.

Locandina del videogame – Bravely Default

Ho terminato con piacere la scorsa settimana questo gioco ma, a dirla tutta, la mia valutazione non è poi così elevata come lascio intendere.
Nel corso dell’avventura ci accompagnerà una fatina, Airy, che ha il compito di aiutare la vestale del vento a sbloccare il potere dei cristalli.
Encomiabile come nella schermata del titolo ad un certo punto si possa notare la scritta “the Fairy lies” a fare da spoiler al tradimento della fatina che arriverà a diventare uno dei boss più forti e rompiscatole del gioco.

Alcuni dei boss delle quest secondarie da cui ottenere le classi – Bravely Default

Si scoprirà che Airy sia al servizio di Ouroboros, il Dio della distruzione, e che stia cercando di tenere aperta la voragine che si è andata a scoprire ad inizio del gioco. Il problema? Il modo in cui veniamo a scoprirlo. Si, perché ho perso il conto di quante volte ho dovuto sconfiggere i quattro boss dei cristalli elementali e il fare il minigioco di quest’ultimi, spaccandomi le dita a furia di premere X credendo che, facendo così, si stia contribuendo alla chiusura della voragine. Meraviglioso sapere che io abbia fatto, forse, cinque o sei volte ognuna i quattro boss minori.

Il Cavaliere nero – Bravely Default


Vi giuro, nonostante la difficoltà, quando ho visto Airy trasformarsi per la prima volta e rivelare che stia cercando di distruggere tutti i mondi interconnessi, che abbiamo attraversato per fare ogni volta i boss, ho tirato un sospiro di sollievo. Seppur Ouroboros sia stato estremamente difficile da battere anche in modalità normale, ho avuto un piacere assurdo nel terminare questo arco narrativo.

Versione chibi dei quattro boss dei cristalli – Bravely Default

Inutile dire che sia selezionabile la difficoltà di gioco che, a mio avviso, può esser tranquillamente abbassata, come suggerisce il gioco, per godere a pieno della trama ben strutturata di questo bel titolo.
Come detto, questo rush finale però penalizza e non poco la godibilità del gioco. Tende a smorzare un po’ troppo l’entusiasmo del finirlo, a momenti ero volenteroso di dropparlo ma il perfezionista che è in me ha per fortuna deciso di non fermarsi, lasciando solo sollievo e stress alla fine del tutto.
In definitiva, se siete poco pazienti non giocate questo titolo. Rischiate, seriamente, di diventare molto irascibili.

Il party di gioco – Bravely Default

Per quanto riguarda me, forse posso dire di avere una pazienza immensa avendo terminato il gioco con lo stress psico-fisico di tre caffè lunghi e con quella poca voglia di andare avanti dopo aver visto la brutta silhouette di uno dei quattro boss per la terza volta.
In sintesi, sentimenti confusi sulla fine di questo titolo.


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