La biblioteca dei giusti consigli- Recensione

La biblioteca dei giusti consigli, di Sara Nisha Adams, è un libro che parla ai lettori di quello che più amano: i libri.

I protagonisti de La biblioteca dei giusti consigli sono due personaggi che mai ci aspetteremmo che venissero accostati. Da una parte abbiamo Muskesh, anziano vedovo e brontolone, di origine kenyota, bigliettaio ormai in pensione che, dalla morte della moglie, fa fatica a comunicare con chiunque, a partire dalle sue figlie e dalla nipote Prya. Dall’altra troviamo Aleisha, diciassettenne impegnata nella biblioteca di Harrow Road per le vacanze estive, completamente disinteressata ai libri e a tutto quello che ruota loro intorno, imprigionata in una difficile situazione familiare.

In che modo questi personaggi, che non solo non hanno nulla in comune tra di loro, ma non hanno neanche niente a che fare con i libri, né li amano in particolar modo, essere protagonisti di un libro intitolato “La biblioteca dei giusti consigli”? Un libro che sembra completamente basato sul destino, un destino che viene indicato dai libri.

Per quanto riguarda l’ambientazione della storia, devo dire di essere rimasta particolarmente colpita. La descrizione dei luoghi è particolarmente vivida e ci cala in una cultura che per me era sconosciuta, o comunque poco conosciuta, in una realtà che raramente viene presentata, quella di un immigrato di religione induista a Londra. Le descrizioni delle usanze e delle ricette sono davvero accurate e permettono di saperne di più di una cultura di cui purtroppo non si parla molto.

I personaggi sono ben caratterizzati quando si tratta dei personaggi principali, ovvero Aleisha e Mukesh, mentre per quanto riguarda le comparse de “La biblioteca dei giusti consigli” rimangano abbozzate e sullo sfondo, a volte macchiette, a volte personaggi enigmatici e misteriosi di cui avrei voluto sapere di più, come Zac. Valuto positivamente anche le tre figlie di Mukesh che, per quanto appena abbozzate, con caratteristiche tipiche di personaggi macchiettistici, sono sempre state in grado di strapparmi un sorriso.

Un’eccezione è quella di Naina, che, per quanto sia già morta all’inizio del romanzo, aleggia costantemente sulla vita di Mukesh. Lei è sicuramente un personaggio di cui mi sarebbe piaciuto sapere di più, un personaggio che mi sarebbe piaciuto conoscere.

Lo stile di scrittura di Sara Nisha Adams è molto semplice e scorrevole, le pagine scorrono in fretta e in maniera piuttosto coinvolgente, trasportand0ci all’interno della biblioteca dei giusti consigli insieme ai nostri personaggi.

Punto forte del libro, a mio avviso, le citazioni, i rimandi e gli incastri con i libri che vengono letti dai nostri protagonisti, che, come ci viene spiegato, sono libri che li aiutano nella realtà, e che non li isolano da essa.

Casa editrice: Garzanti

Pagine: 378

Prezzo: 17.90

Descrizione disponibile sul sito della Casa editrice e nei maggiori store online:

Esordio più conteso della fiera di Londra, La biblioteca dei giusti consigli è già un caso editoriale: venduto in oltre 20 paesi, ha conquistato il cuore del pubblico che, ancora prima della pubblicazione, ha dato il via a un passaparola mai visto prima. Sara Nisha Adams ci regala un romanzo che è un omaggio al mondo della letteratura. Alla magia universale delle storie che sanno come farci ritrovare la speranza e la fiducia in noi stessi. E creano potenti connessioni che vanno ben oltre la parola scritta.

Spero che la mia recensione vi abbia incuriosito, si tratta di un libro che non rientra a pieno nella mai comfort zone, ma che mi ha colpita positivamente, spero che gli diate l’opportunità di farlo anche con voi.

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