Berserk 364 – Il deludente finale

Berserk 364 – Il deludente finale


Nel corso degli anni tante domande hanno scosso la testolina e l’opinione pubblica di chi segue il mondo nerd e, nello specifico, quello dei fumetti made in Japan. Come continuerà Berserk? Come finirà Berserk? Dopo la morte di Kentaro Miura noi tutti ci siamo chiesti “Che fine farà Berserk?” e, ora, a lunghe linee lo sappiamo. Il neo uscito capitolo Berserk 364 lascia tanto amaro e tanti interrogativi, specialmente su quello che sarà il futuro dell’opera anche dopo l’ultima pagina.

Come abbiamo potuto tutti vedere, l’ultimo panel raffigura Griffiths e vede, a fondo pagina, la dicitura “End”, che chi segue il nostro profilo Instagram potrà vedere come ci abbia lasciati interdetti, portando sconforto nell’intera community dei fan dell’omonima serie. Inutile dire come dopo i ringraziamenti della pagina finale (l’immagine quassù) il web si sia scatenato con congetture varie e sconforto totale per via dell’immensa possibilità che Berserk sia effettivamente completo.

Ma nell’effettivo, Berserk 364 è un degno finale? Onestamente, non so minimamente dirlo.
Parlare ora mi sembra abbastanza fuoriluogo dato che non sappiamo e non sapremo mai, salvo ritrovamenti di manoscritti con Berserk completo in casa di Miura, come sarebbe stato il vero finale. Per come stanno le cose, possiamo dire che, in mancanza delle idee conclusive di Kentaro Miura, è abbastanza facile dire che questo ultimo capitolo sia deludente e utile unicamente a scatenare le lacrime per la dipartita del noto mangaka. Ai fini narrativi, diciamolo, per me è un capitolo abbastanza deludente.

Fosse stato un capitolo transitivo, lo ammetto, lo avrei adorato dato che avrebbe avuto al 100 % un numero passabile di pagine e non quella decina insulsa che potenzialmente cala il sipario su un’opera leggendaria. Chiamatemi senza cuore e come volete, ma è inutile dire che questo possa essere un finale degno di esser chiamato tale per la storia di Gatsu. Se fosse questo, con il senno di poi, avrebbero fatto meglio a lasciarlo incompiuto.

Berserk 364 è, però, ottimo come commemorativo ad un autore che ha sentito troppo il peso della sua opera e che, con il tempo, si è ritrovato ad esserne schiacciato. Conosciamo tutti, fortunatamente non in maniera diretta, le condizioni orribili in cui riversano i mangaka. Umanamente sono inconcepibili sia per quanto riguarda la prestanza fisica, alcuni rimangono svegli fino a tarda notte, che mentalmente per le scadenze dettate dagli editori ma hey, non possono esser tutti Hajime Isayama.

Scusate l’off-topic, ma come puoi non voler bene ad un autore che passa 1 ora a squadrare tavole per poi far perdere il resto del tempo tra cibo, grattarsi e giocare? Hajime Isayama è la perfetta incarnazione del lavoro dei sogni di tutti. Ammettiamolo.

Tornando a Berserk 364, possiamo solo sperare che lo Studio Gaga (fondato da Miura in persona) abbia così tanta fortuna da ritrovare tutto quel che manca a quest’opera e poterla completare. Non sarà come se fosse stata creata da Kentaro, ma perlomeno avremmo una fine degna di oltre 30 anni di opera.

Una delle poche che ormai ci resta da dire che, nonostante tutto, abbiamo potuto goderci un’opera che resterà eterna e di cui non vedremo mai potenzialmente la fine. Un’opera che ha accompagnato generazioni di ragazzi, non me perché l’ho recuperata purtroppo tardi, portandoli ad amare il Dark Fantasy. Berserk 364 cala, forse, il sipario su un autore sofferente, che ha trovato finalmente la fuga dalla sua storia più grande, purtroppo oserei aggiungere, attraverso una prematura morte.


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