A Quiet Place: la suggestione del silenzio

A Quiet Place, il film d’orrore silenzioso che suggestiona e condiziona una situazione adrenalinica data dalla paura di vivere una quotidianità “normale”.

Nelle ultime settimane, le nostre sale cinematografiche sono state finalmente riempite dopo mesi di stallo a causa della pandemia, come avevamo già detto. Quale momento migliore per far uscire il sequel di un particolarissimo prodotto cinematografico? Ecco perché oggi parlaremo del primo capitolo di: A Quiet Place.

Il film horror A Quiet Place è uscito recentemente nel 2018 diretto da John Krasinski che, oltre ad occuparsi della regia e della scrittura, partecipa nel cast come protagonista insieme ad Emily Blunt, sua moglie.

Questo prodotto è molto particolare e, a parer mio, uno dei migliori film del genere. Innanzitutto partiamo col raccontare la trama: A Quiet Place parla dell’improvvisa presenza di creature misteriose sulla Terra che non sono in grado di vedere ma sono in grado di percepire suoni anche molto deboli. La famiglia Abbott deve sopravvivere nel silenzio più totale senza creare un minimo rumore per non essere sterminata.

Già dall’inizio della pellicola possiamo percepire il tono inquieto e adrenalinico dato dalla modalità con cui è stata girata. Infatti, A Quiet Place, è interamente strutturato praticamente solo da immagini e movimenti degli attori che esprimono al meglio la sensazione di disagio nel non potersi muovere liberamente e dover stare attento ogni piccolo spostamento anche banale, ad esempio spostare un oggetto senza fare nemmeno un rumore, cosa che in una situazione normale capita spesso e non ce ne accorgiamo nemmeno.

I dialoghi sono pochissimi, i protagonisti parlano a gesti e sono sottotitolati, la colonna sonora è praticamente assente. Ci si immerge totalmente nella natura. Gli unici suoni abbondanti che sentiremo durante tutto il film sono quelli di vento, foglie, cascate, eccetera. Gli Abbott creano una sorta di mini – società, nella fattoria nella quale si sono stabiliti, molto differente da quella attuale, con regole molto ferree che ognuno di loro deve seguire per sopravvivere in una situazione in cui il pericolo lo creano loro stessi attraverso una banale disattenzione che può costargli la vita.

Finalmente, dopo tanto tempo un horror fantascientifico in cui il tono è quello giusto, è questo infatti a rendere speciale questo film. Prende sicuramente spunto da grandi racconti come Alien e La Guerra Dei Mondi, infatti a far paura è più il modo in cui il film si approccia allo spettatore che il modo in cui lo spettatore vede il soggetto di paura, cioè gli alieni. In effetti, possiamo benissimo notare come sia in realtà il silenzio il vero soggetto del terrore e non il mostro in sé che vediamo poco e che soprattutto ha sembianze viste e riviste come i Demogorgoni di Stranger Things.

Ciò che in A Quiet Place è davvero in grado di creare un sentimento di terrore nel pubblico è l’immedesimarsi nella situazione che stanno vivendo i nostri protagonisti e pensare a come agirebbe se si trovasse in una circostanza del genere. Condiziona così tanto chi lo guarda che sin dall’inizio, non sentendo alcun rumore, ascoltando solo il silenzio più assoluto si ha paura nella vita reale a compiere il minimo movimento. Non vi spiego neanche la paura che può suscitare nel momento in cui, tutti concentrati a guardare il film, sentiste un rumore out of context.

Infatti, questo film fa effettivamente avere paura della quotidianità. La rende fragile, fredda, anche provare emozioni è faticoso, non si può ridere di gusto, si deve trattenere il pianto, il dolore, suoni naturali dell’uomo. Vivere sembra praticamente impossibile, ecco perché i protagonisti hanno cambiato modo di vivere. La pellicola è stata presentata direttamente immersa nel momento di sopravvivenza, non ne conosciamo ancora l’inizio, quindi è un ottimo spunto di domanda per chiedersi durante il film “come è andata all’inizio? Come hanno reagito le misteriose creature al caos delle nostre città, delle nostre vite quotidiane? Cos’è successo?”.

In sostanza, A Quiet Place è un film con un grande potenziale. Dopo molto tempo ci troviamo davanti ad un prodotto horror che veramente ci immerge in un mondo nuovo, diverso, ci fa agire e pensare come dei survivors anche nella vita reale e in un certo senso porta anche alla riflessione su come stiamo vivendo ad oggi la nostra quotidianità e le nostre emozioni.

Certo, sicuramente ha due punti un po’ scontati, è vero, ma anche quelli sono strutturalmente posizionati al posto giusto, non ci si aspetta dei “colpi di scena” in quei precisi punti del film, guardando al panorama cinematografico horror degli ultimi tempi, ecco perché passano in secondo piano rispetto all’intensa emozione di ansia e adrenalina che lascia l’intera pellicola, quindi lo consiglio assolutamente e dal secondo capitolo ci si aspetta una sorta di prequel o comunque dei flashbacks che ci riportino all’evento scatenante e all’invasione delle creature sulla Terra.

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